Anno nuovo, libri nuovi!
Ebbene sì ragazzi! Anche a Gennaio il panorama editoriale ci offre nuove e succose novità:
Iniziamo con un libro edito da una new entry
(rispetto al primo appuntamento della rubrica) la Minimum Fax: “Dilettanti” di
Donald Barthelme.
Donald Barthelme, per i più attenti, non è un nome
nuovo, ha infatti pubblicato per la stessa casa editrice altri libri tra i
quali “Biancaneve” e “La vita in città”; ha ispirato molti autori contemporanei
tra i quali anche David Foster Wallace, ed è uno dei maestri del postmoderno
americano. “Dilettanti” è una raccolta di racconti -in tutto sono diciannove- che vogliono essere una critica alla società e all’individuo svelandone la
natura ridicola e frammentaria, non con uno stile crudo e duro, ma grottesco,
satirico, bizzarro e perfino surreale. Le tematiche sono tra le più svariate:
il matrimonio, il lutto, Dio (quindi la religione)...
Per gli amanti dei racconti questa è un’occasione da
non lasciarsi sfuggire.
In arrivo l’opera d’esordio di Marco Peano dal titolo “L’invenzione della madre”, una storia d’amore tra madre e figlio. Il figlio, Mattia, deve fare i conti con la malattia della madre che è in fin di vita;
Mattia però non si rassegna, si ostina, vuole salvare la madre, pur sapendo che
non è possibile e perciò decide di fare una cosa: non perdere nemmeno un istante. Ma la quotidianità con i suoi ostacoli è sempre in agguato e Mattia,
tra casa, lavoro, i problemi con la fidanzata e la figura
del padre, trova come unico rifugio i ricordi; in questa avventura Mattia
cercherà di dare una risposta a una domanda: si può sfuggire a se stessi? Raccontando le vicende di Mattia e del suo
rapporto molto forte con la madre, Marco Peano dona un senso all’aspetto più
inaccettabile della vita: imparare a dire addio a ciò che amiamo.
Passiamo alla casa editrice E/O (altra new entry
della rubrica), anche la E/O ci propone due titoli, il primo è: “La pietra pergli occhi. Venetia 1106 d.C.” di Roberto Tiraboschi.
È un romanzo storico che ha per protagonista Edgardo
d’Arduino, giovane amanuense dell’abbazia di Bobbio; Edgardo è stato colpito da
una malattia che lo ha privato della vista, senso di cui un amanuense non può fare a meno. Nel momento in cui inizia il romanzo Edgardo si trova a Venezia perché è
in quella città che si trova il rimedio per i suoi occhi: una “lapides ad
legendum” una pietra per leggere. Nella ricerca Edgardo si imbatte nel mondo
dei vetrai di allora. Tutto cambia quando viene commesso un
delitto: un giovane garzone viene ritrovato morto senza bulbi oculari e al loroposto si trova uno schizzo di vetro trasparente. Questo libro è una ricostruzione della
Venezia medievale; città che fa da sfondo a una storia d’amore e di riscatto,
attraversata da delitti orribili, false amicizie, lotte di potere e disastri naturali.
La seconda novità, dal titolo “I volti di Dio”, è una delle avventure mozzafiato del
commissario Amédée Mallock il quale si trova alle prese con un killer seriale denominato “Il Truccatore”. La caccia a questo assassino si protrae da più di ottant’anni (l’omicida infatti ha iniziato a uccidere dal
1929), l'S.I e ha ucciso ben duecendo persone. “Il Truccatore” sembra imprendibile,
un individuo invisibile con il dono dell’ubiquità. La scelta delle vittime sembra
casuale, l’unico punto in comune è il trucco minuzioso che il killer applica
sui volti delle stesse dopo averle torturate. In questo libro gli amanti
della serie ritroveranno la figura del commissario
alle prese con i più sofisticati sistemi d’indagine e con il mondo del
paranormale, con il suo fascino da rubacuori e una cronica solitudine da misantropo,
con le sue arti culinarie per organizzare cene fra amici e con la tristezza
esistenziale che non lo abbandona mai, sempre assistito e sostenuto dai
fedelissimi cinque di Fort Mallock.
Anche Guanda ci propone due romanzi dai titoli e dalle storie molto accattivanti: il primo è “Il misterodell’orso marsicano ucciso come un boss ai quartieri spagnoli” di Antonio Menna,
giornalista napoletano, al suo esordio letterario.
Un orso viene trovato morto in mezzo
alla strada nei Quartieri Spagnoli di Napoli. Tony Perduto, giovane giornalista
spiantato ma appassionato del suo mestiere, indaga, aiutato e intralciato da
una colorata cricca di vicini. Accanto a lui due donne: la fidata amica
Marinella e la misteriosa - e troppo bella - Tiziana, nipote di un camorrista.
Contro di lui un'ambigua ed eterogenea banda composta dal direttore di un
circo, il losco personale di uno zoo e due fratelli criminali. L'indagine
metterà a rischio più volte la vita di Tony fino a che, prigioniero nei famosi,
cupi cunicoli che corrono sotto Napoli, troverà il bandolo della matassa, ma
rischierà di metterci il resto...
Si prospetta una storia divertente e
molto leggera, un giallo napoletano perfettamente giocato tra suspense e
atmosfera, leggerezza e mistero.
“Morte a Notre-Dame” di Alexis Ragougneau; anche questo è un giallo che ha al suo interno
elementi del thriller.
Parigi, 16 agosto. Il giorno dopo le
celebrazioni per l’assunzione della Vergine, una giovane donna prega in
ginocchio in una delle cappelle laterali della cattedrale di Notre-Dame. Quando
un turista la tocca accidentalmente, la donna crolla a terra, morta. La
vittima, ancora senza identità, viene riconosciuta perché proprio il giorno
prima aveva dato scandalo presentandosi alla processione vestita in maniera
succinta. Le prime indagini si concentrano subito su Thibault, il «sospettato
ideale». L’uomo, ossessionato dal culto della Vergine, il giorno prima aveva
aggredito la ragazza proprio per via del suo abbigliamento poco consono.
Durante l’interrogatorio Thibault, protestando la propria innocenza, si butta
dalla finestra. Indagine chiusa, tutto chiaro. Ma padre Kern, il prelato
responsabile di Notre-Dame, non è convinto e inizia una sua personale indagine,
scoprendo una realtà ben diversa…
La
storia sembra essere anche qui molto accattivante e di certo gli amanti dei giallo/thriller
non possono perdersi queste due novità.
Per Sellerio esce “Non è stagione” di Antonio Manzini. La storia vede protagonista Rocco
Schiavone, un poliziotto romano, che viene trasferito ad Aosta. Schiavone
conosce poco di quell’ambiente ed è nostalgico della sua città natia. Un giorno
viene rapita una ragazza di diciotto anni, figlia di un imprenditore edile
della zona; dietro questo rapimento si nasconde la criminalità organizzata. Schiavone
comincia ad indagare e si imbatte in una realtà molto cruda; nel frattempo il suo passato continua a
minacciare il presente.
Atmosphere Libri, propone questo libro dal titolo “Lapenna dell’orso”, opera d’esordio di Carole Allemand. Ecco la trama:
Da cinquantanni, il caso di Camille Duval non lascia pace agli specialisti della letteratura. Nessuno si spiega perché lautore svizzero di successo, dopo la morte misteriosa della moglie e una strana storia di censura, quando la chiesa cattolica, nel 1948, inserì uno dei suoi romanzi nellIndice dei libri proibiti, sia emigrato in America. Come mai, dopo dodici anni di silenzio, Camille Duval, torna a essere così presente? Come ha fatto a rinnovare il suo stile in modo così radicale? Come ha fatto a diventare quel genio che cambierà il genere del romanzo per tutti i tempi? Camille Duval (1901 1974) è un caso straordinario della letteratura. Carole Courvoisier, una giovane studiosa di lettere, vuole trovare una risposta a tutte queste domande e si mette sulle tracce dello scrittore misterioso. Non ha idea di essersi imbarcata nella missione più incredibile che la storia della letteratura abbia mai visto. Leroina di questo giallo biografico si ritrova in un road movie che la porta ad attraversare unAmerica atipica e selvaggia, insieme a Jasper Felder, un veterano della guerra dellIraq. Il viaggio inizia a Manhattan e finisce in Alaska, dove lincontro con lorso grizzly rivela la prima verità. La penna dellorso racconta in modo giocoso una storia accattivante che ha inizio nelle profondità dellHudson, attraversa i residui delle torri gemelle,
per poi finire in un ambiente universitario mormone. Il romanzo, che si contraddistingue per lumorismo e la satira, alla fine ci rivela che lo studio degli orsi e la letteratura hanno molti punti in comune.
per poi finire in un ambiente universitario mormone. Il romanzo, che si contraddistingue per lumorismo e la satira, alla fine ci rivela che lo studio degli orsi e la letteratura hanno molti punti in comune.
Anche per questo mese è
tutto, spero di avervi intessuto un po’ di interesse e un po’ di curiosità.
L’appuntamento, come al
solito, è al prossimo mese con uscite, spero, sempre più ghiotte, più
succulente.
A cura di Sebastiano
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