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mercoledì 7 gennaio 2015

"Alice" di Roberto Incagnoli- Illustrazioni di Fabrizio Lavezzi



“Alice nel paese delle meraviglie” di Lewis Carroll fu un’opera talmente innovativa, fuori dalle righe, visionaria per l’epoca in cui uscì, e proprio per queste sue caratteristiche, sempre al passo coi tempi, adatta ad ogni epoca, da diventare nel tempo un grande classico della letteratura, amato da adulti e bambini e continuamente reinventato attraverso riscritture, adattamenti e trasposizioni di vario genere. Proprio da questo grande classico parte “Alice” di Roberto Incagnoli, con illustrazioni di Fabrizio Lavezzi, ebook edito dalla casa editrice Lettere Animate, che proprio con questo titolo ha inaugurato la collana “Wonderland”, composta da opere che sono Short Graphic Novel.
Si tratta quindi di un racconto breve, un racconto illustrato che va a rivisitare in chiave gotica, cruda e dura il classico di Carroll, adattandolo ai tempi moderni, alla vita di tutti i giorni, trasformando Alice in una ragazza come tante, che si trova a combattere con i suoi fantasmi e le difficoltà di una realtà crudele.
Il viaggio che Alice compie è un viaggio a ritrovo nel suo vissuto, ripercorrendo dolore, desolazione, momenti di (auto)distruzione, abusi, perché vittima della società moderna, delle sue “regole”. Vittima anche del suo stesso ego di giovane mai contenta, il cui motto sembra essere “mai abbastanza”, pronta a tutto per avere sempre di più, spingendosi fino ad atti di perdizione.
La sua è una corsa contro il tempo, che scorre inesorabilmente, che cerca di raggiungere e di farlo nuovamente suo per ottenere una nuova possibilità. Quella di una vita normale.
La storia è attraversata da un’aurea mista di tristezza, malinconia, dolore e decadenza, perché mostra i mali di vivere tipici dei giorni nostri, che affliggono tante ragazze, donne, che si sono perse in essi. Alice è letteralmente schiacciata dal suo vissuto, dalle sue esperienze, ma è intenzionata a cambiare, ricca di forza di volontà, pronta a dare un taglio alla sua vita storta per riprendere in mano se stessa. Ma non sempre è possibile, anche se si è pronti a mettersi in gioco e lottare.
I temi trattati sono forti e proprio per questo reali, tanto da coinvolgere emotivamente il lettore nella vicenda. Si passa dall’alcolismo alla prostituzione, dallo stupro all’aborto, dall’anoressia alla pazzia, con sdoppiamenti di personalità. Il tutto viene trattato però con una scrittura spesso metaforica, si pesante e drammatica, ma che rende perfettamente l’atmosfera cupa e depressiva, toccando i temi in modo delicato, senza appesantirli ulteriormente con crudezza di particolari, ma facendo solo intuire, percepire ciò che è accaduto.
E’ una scrittura non lineare, che a volte aiuta nell’immedesimazione e nell’esprimere il caos interiore di Alice, altre volte invece crea confusione, tanto da rendere la comprensione difficoltosa. Pensando però all’atmosfera di delirio e nonsense dell’opera originale questa confusione e perplessità può essere più che corretta.
Le illustrazioni che accompagnano la storia sono perfette perché anche queste presentano uno stile cupo, gotico, nervoso, vicino all’immaginario Burtoniano, reso ancora meglio dal tratto utilizzato e dalle tonalità di colore, bianco – nero – grigio. Molto utili perché ricollegano, in modo più semplice rispetto alla scrittura, alla storia originale di Carroll, creando così un effetto di spiazzamento del lettore, dato dal testo, e poi di chiarimento, dato dalle illustrazioni.

Sicuramente una lettura non leggera, che richiede concentrazione anche se molto breve, perché densa e diversa dal solito, e che a ogni rilettura dona punti di vista differenti esprimendo sempre qualcosa di nuovo.

A cura di Michela 

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